25 marzo 2011

Filosofo dei miei stivali

Tra i miei tanti uomini annovero anche un filosofo. Affermava sempre di badare all'essenza, e quindi alle cose come realmente sono, senza farsi contaminare dall'esperienza sensibile che, secondo lui, costituiva la verità imprescindibile già presente nella mente dell'uomo, e infatti spesso mi domandava: -"Ma ti ho già trombata oggi?". Era una persona pallosissima, piena di problemi esistenziali, con teorie del tutto inutili nel quotidiano che doveva affrontare. Siccome di filosofia non si campa, insegnava in un liceo classico. Spesso mi chiedeva di aspettarlo sotto la scuola, vestita in maniera appariscente, in modo che quando lui usciva gli studenti brufolosi e segaioli potessero vedere "la fica che si scopava quello stronzo del professore" (sue testuali parole da fine pedagogo). Come gli altri uomini anche lui mi trattava male, una stupida sciampista da umiliare. Ero il suo oggetto inteso come atto percettivo, come sosteneva un certo Guglielmo di Occam (mai capito chi fosse!). A volte ero invisibile e non mi considerava proprio; si stupiva di trovare le camicie pulite nei cassetti, attribuendo la cosa ad eventi imprevedibili (e infatti era Parmenide che lavava e stirava!). Una volta l'ho messo alle strette ed ho chiesto di descrivere la mia essenza, di spiegare come mi percepiva, e lui: "Per me sei un buco umido, 4 peli e due gambe". Inutile dire che l'ho cacciato a pedate nel culo, ovviamente metafisiche!

24 marzo 2011

La pupa e il secchione

Mi ricordo un mio fidanzato di qualche anno fa, il secchione appunto. Io ero la sua pupa e lui aveva quel soprannome perché era un ingegnere. Non perdeva mai occasione per dare sfoggio delle sue capacità, ma non confrontandosi con i suoi simili, ma con me, povera sciampista con la terza media! Intere serate passate ad ascoltare lui che mi parlava di calcolo integrale (presumo un tipo di matematica dietetica), teoria della relatività ristretta (tanto se è relativa, anche se la restringi, rimane sempre uguale), circuiti binari (saranno ferrovie elettroniche?) e così via. Ovviamente io non capivo niente e, quando mi chiedeva di ripetere, borbottavo un paio di frasi prima di scoppiare in lacrime. Lui aveva proprio il fisico da nerd: gobbetto con gli occhiali e il nasone, pochi capelli sempre unti. Quando si eccitava mi montava addosso come un ragnetto, rigorosamente con i calzini ai piedi, e dopo pochi minuti eicaulava emettendo un gemito da morte prematura. Ecco allora che a letto mi prendevo la rivincita, umiliandolo per le sua scarsa resistenza, per la sua imbranataggine nel non saper farmi godere. Allora lui piangeva e mi implorava di insegnargli "i trucchi" dei veri scopatori (come se ci fosse un metodo... Si tratta di natura. O lo sai fare o non impari di certo, merda!). Poi conobbi un rappresentate dell'Oreal, un vero toro da monta che mi trombò la prima volta nel retrobottega del negozio, durante la pausa pranzo. Fu allora che mi decisi di mandare a quel paese l'ingegnere e mi dedicai all'altro, passando intere serate a farmi sfondare e poi, se rimaneva tempo, a parlare dei massimi sistemi (-"Ma secondo te, l'universo è proprio infinito?". -"Risparmia il fiato che fra poco facciamo la terza...").

14 marzo 2011

Omar

Certo che gli uomini pensano solo a quello! Ieri sera sono uscita con un tizio che ho conosciuto in negozio. Stavo facendo lo shampoo ad una signora quando, dalla vetrina, vedo un moro alto e aitante che mi fa dei cenni. Incuriosita esco con le mani ancora insaponate e chiedo spiegazioni; questo mi fa un lungo panegirico che vi risparmio, ma il succo è: ti ho vista, mi hai colpito e voglio uscire con te. Ovviamente accetto, anche perché un moro così chi se lo fa scappare! Si chiama Omar. Fissiamo per la sera successiva, che poi sarebbe ieri sera. Alle nove passa a prendermi ed appena mi vede rimane stupito per il mio abbigliamento (eppure avevo la solita mini con lo stivale tacco dodici di camoscio chiaro Max Mara ed un blusottino attillato con sotto una canottierina, tutto D&G ovviamente), e già questo doveva farmi capire che era un pò che non vedeva una donna. E infatti, appena salita in auto allunga le mani sulle gambe e gli occhi nello scollo. "Cosa fai, ci conosciamo appena e mi tocchi già?" urlo io un pò alterata. E lo sapete che mi risponde lui? "Ma dai che sei una che ci stà, si vede lontano un miglio che ti piace il c...". Cerco di farlo ragionare ed alla fine arriviamo ad un accordo: siccome io non vado mai a letto al primo appuntamento, gli prometto che a fine serata avrei comunque valutato l'ipotesi di un contentino, giusto per non farlo tornare a casa in bianco. Lui accetta e la serata scorre tranquilla tra pizza e cinema. Poi, quando è stato il momento di riportarmi a casa, ha fermato la macchina lungo una stradina buia ed ha voluto che mantenessi la mia promessa. Si è aperto i pantaloni e mi ha spinto la testa laggiù... E mentre io agivo lui non stava zitto un secondo. Raccontava di tutte le volte che passava davanti alla vetrina del negozio per sbirciarmi, di quanto mi desiderava, poi finalmente è venuto e si è zittito! Quando mi ha scaricata davanti a casa neanche un bacetto o una carezza, anzi si è affrettato a ripartire senza quasi salutare. Ah, la pizza l'ho pagata io perché lui era a corto di soldi. Gli uomini di oggi.

9 marzo 2011

Un uomo per me

Lo so che mi tirerò addosso molte antipatie, ma voglio che il mio pensiero di sciampista venga rispettato! L'argomento è Silvio B., il nostro amato presidente. A me non dispiace come uomo, curato ed abbronzato, una persona che tiene al proprio aspetto e che non è mai sciatta. Poi è uno che ci sa fare con noi donne, sa come prenderci, sa quali sono i nostri punti deboli. Noi amiamo essere corteggiate - e lui è un maestro del corteggiamento. Sa adulare, è galante e soprattutto è educato, dai modi distinti, dai gusti raffinati, ti riempie di regalini. Per un uomo così farei pazzie. Come dite? E' anziano? I suoi anni biologici non mi interessano, e poi sembra che per certe cose non abbia problemi, mica come tanti miei coetanei che invece parlano, parlano, si vantano, fanno battute da osteria a doppio senso e poi, quando è il momento di dimostrare la loro virilità, c'è sempre qualche impedimento: - "ho giocato a calcetto ed ora sono fuori forma"; - "mi blocco perché mi ricordi la mia povera mamma"; - "non posso farlo con il gatto che ci guarda". Invece lui è sempre pronto, un uomo di vecchio stampo ma con la mente di un giovane che sa come divertirsi. Lo trovo irresistibile quando racconta gli aneddoti, chissà quante ne ha viste nella sua vita. E quelle donne che hanno avuto la fortuna di potergli stare al fianco dimostrano solo ingratitudine, lo offendono, gli rubano i soldi. Con me sarebbe un vero re, ed io la sua regina-geisha, come so che a lui piacerebbe. Madonna come lo vorrei un uomo così! E invece sono sempre in negozio a lavare le teste delle signore, e se accenno un minimo di simpatia e benevolenza verso questo grande uomo vengo sempre zittita e sfottuta da tutte. Ma cosa credono, che i loro figli siano meglio? Avrei voglia di schiacciarle quelle vostre testine, altro che shampoo e lozione. Chissà se Lui legge i blog... chissà...

6 marzo 2011

Chi sono

Ho deciso di aprire un blog perché sono stufa di essere considerata una stupida sciampista! Uffa, tutto il giorno a massaggiare la cute delle persone e scambiare le solite quattro parole, sempre sugli stessi argomenti: il tempo, il gossip, le vacanze, la forfora... Ma io sono di più! Gli uomini mi usano dopo essersi sentiti in dovere di sedurmi - mi chiedo perché, quando dico loro che faccio la sciampista, mi associano subito ad una ragazza facile e ci provano istantaneamente. Certo, non sono proprio brutta, i miei anni li porto ancora bene, non ci sono cedimenti! Ma qualcuno è interessato a quello che ho in testa? Allora ecco l'idea del blog per comunicare, a tutti quelli che mi seguiranno, il pensiero di una sciampista, poi giudicherete voi. Ah dimenticavo, sono Lara e faccio la sciampista.